Mazurka Apasionata
La “Mazurka Apasionata” è uno dei brani più celebri del chitarrista compositore Agustin Barrios Mangoré. Nato nel 1885 in Paraguay, fu un acclamato virtuoso riconosciuto in tutto il mondo. La sua musica è generalmente ascrivibile a due tipologie principali: da una parte quella di stampo tardo-romantico, dall’altra quella ispirata al folklore della sua terra.
Il brano in questione si inserisce nel primo di questi due gruppi: esso dimostra l’infatuazione da parte di Barrios per la musica di Chopin, celebre autore di raffinatissime mazurke, e costituisce un bellissimo omaggio al maestro polacco. Barrios utilizza in questo brano, infatti, il ritmo di mazurka, una danza originaria della Polonia, su cui innesta le sue geniali trovate strumentali, le sue splendide melodie i suoi inconfondibili tocchi virtuosistici.
La forma è costituita da due sezioni contrastanti che si susseguono l’un l’altra, entrambe ripetute, seguite da un breve ma virtuosistico ponte modulante, il quale riconduce poi alla sezione iniziale e da lì al finale. Per queste sue caratteristiche – un inizio drammatico, un’apertura solare a metà con un ritorno alla melancolica atmosfera dell’incipit – abbiamo pensato che questo brano potesse essere la colonna sonora ideale per una passeggiata alla scoperta delle bellezze della mia città, Roma.

Terrazza del Pincio
Uno degli affacci più celebri della città, posto al limitare di Villa Borghese, giusto sopra Piazza del Popolo. È un luogo limite, in cui la vegetazione, seppur assai addomesticata, rientra nei ranghi della città: mi ha sempre dato la sensazione di essere una sorta di non-luogo, sospeso così a mezz’aria sugli edifici, a metà tra la natura e la città… Trovarsi in questo luogo di mattina presto, momento in cui la Terrazza – di solito piena di gente – era popolata solo da qualche solitario runner che cercava di sfuggire al cemento sottostante, è stato affascinante: l’ebbrezza dell’aria fresca del mattino mi ha dato un’energia insperata. Dopo le riprese, siamo scesi da lì lungo il viale che ci ha portato, lasciandoci sulla sinistra gli splendidi edifici della Galleria Borghese e di Villa Medici, alla scalinata di Trinità dei Monti e da lì giù fino a Piazza di Spagna.
Piazza Navona
Indiscutibilmente una delle piazze più iconiche della città, seconda – forse – solo a quella di San Pietro. Celebre per le sue fontane, specialmente quella del Bernini, detta “dei quattro fiumi” – capolavoro posto al centro di questo spazio architettonico, proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone, è uno dei tanti luoghi di Roma progettati in senso scenografico. La piazza è uno dei luoghi più amati dai romani e dai turisti ed è teatro di un tipico mercatino durante le feste natalizie. Personalmente, amo passeggiare nelle vie che la circondano, così ricche di storia e di fascino, e fermarmi in uno dei tanti piccoli locali che la costeggiano… Tuttavia, ho un altro ricordo un po’ particolare che mi lega a questa piazza: è stato teatro di numerose manifestazioni cui partecipai – ai tempi del liceo – contro i tagli che l’allora Ministro dell’Istruzione stava applicando alla scuola, e dato che Palazzo Madama (dove ha sede il Senato) affaccia su una via adiacente, Piazza Navona era diventato il posto nevralgico in cui tutti gli studenti romani si ritrovavano per protestare…Indiscutibilmente una delle piazze più iconiche della città, seconda – forse – solo a quella di San Pietro. Celebre per le sue fontane, specialmente quella del Bernini, detta “dei quattro fiumi” – capolavoro posto al centro di questo spazio architettonico, proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone, è uno dei tanti luoghi di Roma progettati in senso scenografico. La piazza è uno dei luoghi più amati dai romani e dai turisti ed è teatro di un tipico mercatino durante le feste natalizie. Personalmente, amo passeggiare nelle vie che la circondano, così ricche di storia e di fascino, e fermarmi in uno dei tanti piccoli locali che la costeggiano… Tuttavia, ho un altro ricordo un po’ particolare che mi lega a questa piazza: è stato teatro di numerose manifestazioni cui partecipai – ai tempi del liceo – contro i tagli che l’allora Ministro dell’Istruzione stava applicando alla scuola, e dato che Palazzo Madama (dove ha sede il Senato) affaccia su una via adiacente, Piazza Navona era diventato il posto nevralgico in cui tutti gli studenti romani si ritrovavano per protestare…
Campidoglio
Uno dei luoghi più antichi di Roma, è il colle dove ora ha sede il Comune di Roma. La splendida pavimentazione, ideata da Michelangelo per armonizzare i vari edifici, fu realizzata solamente nel 1940. Al centro della piazza campeggia la celebre statua equestre di Marco Aurelio (una copia, l’originale è custodito nel prospiciente Palazzo dei Conservatori), mentre sul retro di essa, dal lato opposto alla magnifica scalinata di accesso (anch’essa progettata da Michelangelo), si arriva ad un magnifico affaccio sui Fori e il Colosseo e – sulla destra – alla Rupe Tarpea, dalla quale venivano gettati i traditori condannati a morte ai tempi dell’antica Roma.
Isola Tiberina
Si tratta dell’unica isola urbana del Tevere, posta in una delle zone più centrali di Roma. Collegata alla città dai ponti Fabricio e Cestio, dalla sua estrema punta meridionale offre un bellissimo scorcio sull’unica arcata rimanente del Ponte Emilio, conosciuto dai romani con il nome di Ponte Rotto, il più antico della città (II sec. a.C.). È un luogo di immenso fascino, e la bellissima luce che abbiamo trovato durante la ripresa ne è testimonianza. Per me questa isola riveste una particolare importanza, dato che è sede dell’ospedale Fatebenefratelli, luogo dove sono nato: per questo ho voluto che fosse assolutamente presente all’interno di un video sulla mia città.
Giardino degli Aranci
Un piccolo parco posto sul colle Aventino, da cui si gode di una bellissima vista della città, con al centro la maestosa cupola di San Pietro. È un luogo raccolto e indubbiamente ricco di fascino, soprattutto verso il tramonto. È bello da visitare tra la primavera e l’inizio dell’estate, nel periodo della fioritura degli alberi di arancio, i quali restituiscono una colorazione (ed anche un odore) inconfondibili. Per registrare il video abbiamo dovuto farci un po’ di strada tra la ressa che – nonostante le restrizioni per via del covid – si era creata all’imbrunire, poco prima della chiusura. È stata una sensazione bellissima ma strana poter suonare davanti a un vero pubblico, dopo tanti mesi…
